La Casa Bianca è impegnata in un forte tentativo di rilancio e protezione delle industrie nazionali. I dazi nei confronti degli altri Paesi e la tassazione sulle navi cinesi sono due carte scelte per la partita.

Il calcolo dei dazi

Il calcolo dei dazi è apparentemente molto semplice perché partendo da una soglia minima del 10% viene applicata un’aliquota ai Paesi esportatori pari alla metà di quella subita dagli USA.

Se ad esempio l’UE impone tariffe sulle merci degli Stati Uniti pari al 39% significa che dovrà pagarne almeno il 20% sui generi venduti.

L’eccessiva superficialità della questione tuttavia appare evidente perché il calcolo varia a seconda dei criteri utilizzati non essendoci un dato assoluto cui riferirsi.

Due problemi: disavanzo e servizi

Il primo problema rilevato dagli economisti è sito nel calcolo percentuale basato sul disavanzo commerciale tra Stati Uniti e Paese di riferimento reso una percentuale rispetto al totale delle importazioni da dividere a metà.

Dazi USA - Disavanzo e servizi
La linea rossa indica il disavanzo tra import ed export statunitense

In relazione all’Unione Europea ad esempio, nel 2024 gli USA hanno esportato merci per oltre 370 miliardi di dollari importandone quasi 606 mld. Il disavanzo commerciale quindi ammonta a circa 236 mld. ovvero il 39% delle importazioni. Questo dato, diviso per due mostra il 20% sulla tabella presentata nel Giardino delle Rose dal presidente Trump.

Oltre a ciò il calcolo non considera la notevole influenza dei servizi sul valore finale.

L’errata interpretazione dell’IVA

Secondo gli esperti economisti della Casa Bianca l’IVA è comparabile a un dazio che contribuisce al disavanzo.

Si è già accennato alla funzione di un sistema protezionistico come la possibilità di scoraggiare indirettamente l’acquisto di beni e servizi da un Paese rilanciando l’economia interna.

L’IVA opera su piani differenti perché ogni bene di una certa tipologia (ad esempio uno smartphone) subisce una tassazione indipendente dalla zona di provenienza e produzione ed è quindi un errore equipararla concettualmente a un dazio.

Una nuova età dell’oro per l’America

Gli esperti europei hanno espresso in più occasioni dubbi sulla versione della Casa Bianca secondo cui la tassazione porterà benefici al mercato interno e la creazione di nuovi posti di lavoro.

I discorsi del tycoon hanno appassionato gli elettori creando un rumore di fondo che almeno all’inizio era completamente schierato nei suoi confronti.

Tuttavia negli ultimi giorni la situazione è sensibilmente variata probabilmente perché gli elettori hanno appreso come la logica propagandistica del loro leader affonda in teorie economiche superficiali e sommariamente scorrette.

Dazi USA - Età dell'oro

Deficit e surplus all’interno della guerra commerciale non sono valori assoluti bensì indici della domanda interna di un Paese. Se infatti l’UE esporta più di quanto importi non significa che stia attuando una strategia scorretta nei confronti degli USA quanto piuttosto una diversificazione economica coerente alle qualità reciproche.

I benefici al mercato interno

La politica protezionistica statunitense porterà beneficio ai settori che hanno sostenuto maggiormente Trump in campagna elettorale. L’altra faccia della medaglia tuttavia non implica solamente logiche problematiche sull’export ma soprattutto inflazione e aumento dei tassi d’interesse nei confronti dei piccoli risparmiatori innescando il consueto cerchio infinito alla base del quale c’è uno stallo del mercato.

Nessuno compra perché mancano i soldi. La produzione non può fermarsi. I distributori aumentano i prezzi.

A sostegno di questo il governo ha un’unica arma: aumentare le tasse, il contrario rispetto alle promesse elettorali

Possibili lezioni per i mercati europei

Diversificare, aprire nuovi dialoghi e rafforzare accordi commerciali tra i Paesi dell’UE rappresenta ora più che mai un’opportunità concreta di cambiamento e rilancio per l’Europa che può beneficiare della politica protezionistica di Trump per rinnovare i propri settori produttivi in un’ottica aperta e condivisa.


Per approfondire la questione sui dazi e sull’impatto che avranno nel panorama europeo e italiano vi invitiamo contattarci e a seguirci su LinkedIn dove a breve pubblicheremo i dettagli di un apposito webinar sull’argomento.