La maggior parte delle recenti notizie mostrano una situazione globale instabile, preoccupata per gli investimenti e di conseguenza chiusa e restia al progresso.
Raschiando la superficie alla scoperta delle opinioni di tecnici, aziende e ricerche supportate da notevoli quantità di dati emerge una mentalità opposta fondata capacità italiana di essere competitivi.
Secondo Marco Tripi, AD di Almaviva e responsabile dell’attività digitale presso lo stand Italia a Osaka, le regole del gioco non ruotano attorno ai dazi bensì sulla competitività: dove gli altri si fermano, noi acceleriamo puntando su investimenti e tecnologie che sviluppino soluzioni nei campi di mobilità, acqua e infrastrutture digitali.
Le PMI tra le chiavi del rilancio
Nel Belpaese il vasto panorama delle PMI annovera realtà distintive le cui competenze possono fare la differenza.
Un dato interessante. Anche se le aziende tecnologiche propriamente italiane sono tutte di piccole dimensioni mantengono stabili rapporti commerciali non solo con Stati Uniti e Brasile ma in tutti i mercati che puntano a sostenibilità e mobilità.
In tal senso il ruolo di investitori e istituzioni è primario perché osservandole nella giusta misura, valutandone il merito, sintetizzando le normative e ottimizzando le pratiche di finanziamento e accesso al credito esse risponderebbero innalzando il fattore di competitività e innovazione costruendo reti di competenze per camminare a testa alta negli scenari europei, internazionali e mondiali.
Rapporto tra energia e intelligenza artificiale
Il tema della Expo di Osaka è la società del futuro. Il ruolo giocato dalle intelligenze artificiali deve però andare di pari passo alla gestione delle risorse e dei consumi energetici.
Le AI si basano sui data center per i quali viene stimato il consumo di 1GW entro il 2026.
Il rapporto tra economia e intelligenza artificiale non è una novità vista la presenza sempre più massiccia della tecnologia nella società. Una recente ricerca del Politecnico di Milano pone un nuovo attore sul palco ovvero la gestione proattiva e sinergica che l’intero processo innovativo deve contemplare parallelamente alla transizione ecologica.
Solo in questo modo infatti restano chiare le linee guida di un futuro sostenibile, equo e competitivo.
Focus: come e dove consuma un’intelligenza artificiale
Le AI funzionano grazie ai data center, parola che tuttavia può assumere molteplici significati ed è quindi opportuno creare una linea comune.
Si tratta infatti di un sistema complesso che contiene un elevato numero di server, unità di memoria e apparati di rete: un enorme magazzino refrigerato nel quale sono ordinati elaboratori sempre accesi che veicolano e gestiscono costantemente volumi enormi di informazioni.
Il funzionamento quotidiano di un data center richiede grandi quantità di risorse suddivise in larga misura nell’infrastruttura IT, sistemi di raffreddamento, alimentazione, distribuzione e accumulo fino agli apparati normativi quali antincendio e sicurezza.

Soluzioni alla gestione energetica dei data center
Per mitigare i consumi e raggiungere il traguardo di 1GW entro il 2026 esistono diverse soluzioni:
- approvvigionamento di energia elettrica rinnovabile (autoproduzione eolico/solare in loco).
- supporto alla rete.
- ottimizzazione dei sistemi di raffreddamento (le infrastrutture spesso sono costruite in zone del mondo con climi rigidi) che permettano il riutilizzo del calore prodotto per la fornitura, ad esempio, del teleriscaldamento.
Osaka sta svolgendo egregiamente il suo compito di Expo: aggregatore di idee e luogo per condividere esperienze. Le aziende vengono spronate a dialogare sugli aspetti trattati finora focalizzandosi sul concetto di merito che, soprattutto per le PMI italiane, diventa il reale fattore di rilancio, innovazione e sostenibilità.
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