Recentemente tre colossi impegnati nell’innovazione tecnologica Sony, Nintendo e Nvidia hanno esposto preoccupazioni ma anche possibili reazioni all’incertezza generale causata dalle decisioni della Casa Bianca.
L’analisi della loro situazione fornisce punti di vista oggettivi per ampliare la discussione sulle opzioni future.
Sony in bilico tra co-op e aumento di prezzo
Co-op nel panorama videoludico significa cooperazione e per il colosso giapponese si sta rivelando una bella gatta da pelare.
La divisione PlayStation sta infatti considerando notevoli aumenti di prezzo perché il dispositivo è ricco di processori e componenti prodotti o assemblati all’estero attraverso un’ampia rete di fornitori.
Nel dettaglio, benché il processore principale di PS5 (il cui prezzo potrebbe aumentare del 10%) sia made in USA (AMD) la produzione è demandata alla taiwanese TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) che annovera nella propria rubrica anche gli ordini di Apple e Nvidia.

Il via libera a procedere con l’aumento di prezzo è in bilico e dipende dalle decisioni di Washington. A fronte delle fluttuazioni del mercato appare evidente quanto l’industria sia legata alla possibile promessa di dazi fino al 145%.
Nintendo e i ritardi nell’innovazione
A maggio 2024 Shuntaro Furukawa, sesto presidente Nintendo in carica dal 2018, ha condiviso alcuni dettagli sulla nona generazione di console che sarebbe stata presentata durante la conferenza di aprile 2025 per essere messa sul mercato effettivamente a partire da giugno.
Le elezioni americane hanno tuttavia reso necessario ricalibrare il planning del colosso giapponese ora costretto a ritardare i preordini per approfondire la situazione sulla scacchiera.
I dazi americani minano la volontà di innovare e diversificare l’offerta di Nintendo che rischia da un lato di perdere terreno nei confronti dei competitor e dall’altro di dover fronteggiare problemi a livello reputazione provocati dalle reazioni del sempre più intricato groviglio dei social network.,
Prima ancora degli smartphone, sulla bocca di tutti per le tassazioni ad hoc in arrivo nei prossimi giorni, il mondo videoludico del quale Sony e Nintendo sono portavoce, viene colpito direttamente dalle conseguenze amministrative americane.
Un dato importante se si considera che nel 2024 l’industria del gaming ha contribuito a generare quasi 200 miliardi di dollari in tutto il mondo dimostrando una crescita del 2,1% rispetto all’anno precedente (in Italia l’intero settore vale 2,4 miliardi).

Nvidia e l’industria interna dei superchip
L’azienda tecnologica con sede a Santa Clara è leader nella produzione di processori grafici e chip per l’industria videoludica professionale e automobilistica. Dalla fine degli anni Novanta è tra i fornitori di punta per Sony, Nintendo e Microsoft e recentemente, con l’introduzione delle intelligenze artificiali, lavora assiduamente su nuove tipologie di supercomputer per l’elaborazione dei dati e l’ottimizzazione dei data-center.
Gli avvenimenti dell’ultimo periodo hanno riunito l’intera dirigenza dell’azienda californiana attorno a un tavolo per discutere sulle possibili reazioni in tempi brevi. L’annuncio che ne derivò, dalle pagine virtuali della stessa Nvidia è la commissione di un’estesa area per assemblare e testare i propri superchip tra Arizona e Texas spostando quindi l’intera produzione all’interno dei confini statunitensi con un investimento infrastrutturale del valore di circa cinquecento miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.
Non posso dire che abbiamo parlato con tutti i livelli del governo (…) ma stiamo avendo conversazioni, anche in collaborazione con altre associazioni. Perché questo non è un problema solo dell’industria videoludica: io rappresento i videogiochi, quindi sono consapevole dell’impatto potenziale su questo settore, ma in realtà riguarda tutti i prodotti di consumo: dal cibo alla moda fino all’elettronica.
Aubrey Quinn – Senior Vice President, Communications & Public Affairs per ESA
Parafrasando le dichiarazioni del CEO di Sony lo scenario è quantomeno difficile perché le aziende devono fronteggiare contemporaneamente inflazione, fluttuazioni e dazi senza appigli solidi ai quali aggrapparsi a causa dell’estrema volatilità delle decisioni amministrative.
In attesa che la situazione sulla componentistica e i confini diventino più chiare tuttavia è importante ragionare sulle soluzioni che permettano una reazione come dimostrato da Sony, Nintendo e Nvidia.
Per approfondire la questione sui dazi e sull’impatto che avranno nel panorama europeo e italiano vi invitiamo contattarci e a seguirci su LinkedIn dove a breve pubblicheremo i dettagli di un apposito webinar sull’argomento.